La “macchina umana” è l’unica macchina che si usura stando ferma; tutte le altre,

che siano lavatrici, frigoriferi, autovetture, televisori, personal competer,…

vanno incontro ad usura man mano che vengono utilizzate.

L’essere umano, al contrario, “deve” assolutamente muoversi per non usurarsi,

ma al contempo è anche utile tenerlo sotto un attento controllo medico.

Purtroppo è di pochi giorni fa la scomparsa improvvisa e silente di un giovane

e affermato calciatore stroncato nella notte dalla cosiddetta “morte improvvisa”,

la cui origine ,in genere, è sempre di natura cardiaca.

Ogni anno in Italia la morte improvvisa colpisce circa 60.00 persone, e l’85% dei

casi è dovuto a cause cardiovascolari, il restante 15% aneurisma cerebrale o

dell’aorta.

Questi dati riguardano la popolazione generale, molto spesso sono persone

ipertese o con patologie legate al diabete; nella popolazione giovane,

invece, la morte improvvisa è legata a patologie aritmiche o muscolari cardiache

che non si manifestano in condizioni di normalità e a volte potrebbero anche

non manifestarsi mai.

C’è però una scintilla che può innescarle, come una forte condizione di stress o

un elevato sforzo durante l’attività sportiva.

Difficile coglierne i segnali..difficile perché durante una gara o una prestazione

fisica intensa un atleta allenato è generalmente abituato a convivere con

la fatica e con i dolori, quindi spesso tende a sottovalutarli o addirittura a

non coglierli.

Per chi fa attività sportiva, sia amatoriale che in maniera agonistica, è sempre

opportuno sottoporsi ad un controllo medico sportivo che prevede oltre alla

visita generale, la spirometria, ed un esame cardiologico sia di base,

cioè a riposo, che sotto sforzo.

E’ vero che è sempre una fotografia di quel momento, e la capacità predettiva

è bassa, ma ugualmente può evidenziare patologie latenti nel 60% dei casi.

 

PERCHE’ FARE UNA VISITA SPORTIVA?

Perché costa meno di un paio di scarpe da running o di una serata in

discoteca,… ma vale molto di più: in alcuni casi può salvarci la vita,

in altri prevenire problemi di salute anche gravi.

Ma purtroppo per tante persone amatoriali e non, è soltanto un fastidio da

sbrigare in fretta spendendo il meno possibile.

L’Italia è uno dei pochissimi paesi al mondo in cui chi vuole correre, pedalare o

nuotare in modo agonistico e non deve sottoporsi a una visita medico-legale,

imposta da una vecchia circolare ministeriale del 1982; tale visita può essere

fatta solo ed esclusivamente da medici specializzati in medicina dello sport.

Una volta all’anno, se non ci sono necessita maggiori, tenere la “macchina

umana” efficiente, è un gioco che vale ampiamente la candela!