Esami di laboratorio Milano - Centro Italiano Postura

Ci sarà capitato che, quando andiamo a far vedere le analisi del sangue,

al nostro medico di base , egli controlli solo, se nella parte destra del

foglio, ci siano asterischi o sottilineature che indicano che qualche

valore è fuori posto; in caso contrario ci sentiamo dire:

“bene è tutto nella normalità”.

Ora, questo è un tipico atteggiamento della medicina convenzionale, ma

non di quella preventiva e rigenerativa, il cui fine è quello di

conservare ed ottimizzare il wellness (benessere) della persona, grazie a

test diagnostici indispensabili a stabilire la vera età biologica di un

determinato organo o sistema rispetto ai valori di riferimento per

quell’età anagrafica.

Il pensiero unico, che accomuna, la quasi totalità dei medici di base è

soltanto di verificare se il RISULTATO del singolo esame rientra nel

“RANGE di NORMALITA'”


Non è importante, solo, che determinati valori di laboratorio rientrino

nei cosiddetti “range di normalità”, ma che siano, invece, prossimi ai

loro valori ottimali, rapportati all’età anagrafica del soggetto.

Innanzitutto è fondamentale avere un buon laboratorio con tecnologia

validata e confrontabile, proprio perché il confronto dei risultati con i

valori precedenti, possibilmente effettuati quando il paziente non

presenta ancora una condizione patologica, e questo, vuol

dire controllarsi sorattutto quando si è in salute, risultano valori di

riferimento molto più attendibili dei classici valori di normalità,

che vengono, invece, elaborati su base statistica aspecifica, e quindi non

individualizzata.


Un esempio classico è la valutazione dell’OMOCISTEINA, prodotto di un

importante ciclo biologico, che è quello riguardante la METILAZIONE, e

che rappresenta anche uno dei principali fattori d’invecchiamento

umano.                                                                                                              

Ebbene, molti laboratori, considerano come range di normalità valori

prossimi ai 15-17μmol/L, mentre sappiamo che recenti studi della

healthy aging medicine, consigliano vivamente valori < 7 μmol/L.


Questo lavoro è stato pubblicato sul LANCET dove il livello ottimale per

non avere un rischio cardio-vascolare deve essere < 7µmol/L; ad un

valore di 10 il rischio si raddoppia,e a 15 siamo già al quadruplo; ogni

punto in micromoli, abbassa il 10% il rischio sia cardio-vascolare che di

Alzheimer.

L’invecchiamento porta, molto spesso i parametri ematochimici, più

prossimi al massimo consentito del range di normalità e in altri casi li

porta verso il minimo dello stesso range; questo vale soprattutto per il 

SISTEMA IMMUNITARIO

SISTEMA ENDOCRINO

METABOLISMO

 

In questi casi diventa importante il concetto di VALORE OTTIMALE,

che va oltre, come abbiamo visto, al vecchio concetto di “range di

normalità”

Se prendiamo, ad esempio un parametro biochimico della senescenza

ormonlae, come può essere il DHEAs, il TSH, il TESTOSTERONE, ol il

CORTISOLO, sappiamo che a cominciare dai 30-35anni, tutti i valori di

funzione (FV), tendono a modificarsi per preparare l’essere umano a

invecchiare.

Alcuni tendono a diminuire (tutti gli ormoni tranne cortisolo e insulina),

altri invece, tendono a salire (cortisolo e insulina, e alcuni parametri

metabolici come la glicemia, e lo stress ossidativo).

L’obiettivo della medicina della prevenzione diventa quello di

mantenere sia gli uni, sia gli altri su livelli simili a quelli esistenti

quando si era all’optimum della giovinezza e della salute, ovvero

prossimi ai valori di quando si aveva 35aa.

Se una sostanza o una funzione fisiologica tende a scendere con

l’invecchiamento, (ORMONI SESSUALI, TSH,…) l’obiettivo della

medicina della prevenzione sarà quello di riportare i valori verso l’alto,

utilizzando il sistema dei “QUARTILI”

Viceversa se una funzione fisiologica tende a salire con

l’invecchiamento, (CORTISOLO, INSULINA, GLICEMIA…) l’obiettivo sarà

quello di riportare i valori verso il basso, all’interno del primo o

secondo quartile o, comunque, al 33% della parte bassa della scala.

Sappiamo come l’invecchiamento, lasciato a se stante, genera

inevitabilmente malattie cronico-degenerative, che potrebbero essere

prevenute e rallentate solo se nel tempo fossero stati eseguiti

periodicamente appropriati esami di laboratorio, senza aspettare che

tali patologie dessero segni di se, diventando sintomatiche.

 

Questo vuol dire fare uno SCREENING PERSONALIZZATO per ognuno

di noi, perché il fenotipo che caratterizza ciascuno soggetto è

assolutamente UNICO e PERSONALE, frutto di un mix tra il suo assetto

costituzionale, cioè genetico, e ciò che è accaduto in conseguenza del

suo stile di vita che lo ha accompagnato nel tempo.

Purtroppo, ancora moltissimi medici, hanno un approccio

convenzionale con la medicina, applicando l’assioma che se una

persona non riferisce sintomi significa che sta bene…:

SBAGLIATISSIMO!!


Nella HEALTHY AGING MEDICINE fondamentale diventa non solo la

personalizzazione degli esami richiesti, ma anche l’individuazione e il

dosaggio dei biomarker dell’invecchiamento, sia ormonali che

metabolici.